lunedì 30 novembre 2009

Il "nostro" collegio ispira un giallo


Porlezza: un romanzo ambientato nel collegio degli spettri
(da LaProvinciadiComo.it, nov 29th, 2009)
A Porlezza giace un collegio abbandonato, pigramente appollaiato su una bassa collina, che sovrasta l’intero paese con il suo profilo lugubre e antico. Fabio Fazio, giovane di Porlezza che due anni fa ottenne un successo insperato con il libro “Phobia”, parla così, nella sua nuova fatica letteraria, dell’ex collegio Sant’Ambrogio, per svariati decenni rinomata scuola della Curia milanese e invidiabile biglietto da visita per il paese. Il complesso, ora, è abbandonato da oltre trent’anni e per il giovane scrittore locale, che due anni su internet era stato confuso col più famoso e omonimo personaggio televisivo, ne ha tratto spunto per un romanzo da brivido, “Porlezza, segreti, incubi e deliri”, che verrà distribuito nelle librerie lunedì 7 dicembre. Il titolo è di per sé un programma. Dalla sua chiusura, il collegio è passato di mano in mano agli abitanti di Porlezza, ma nessuno sembra volersene disfare. Perché? A cosa può servire un edificio in quelle condizioni? Cosa succede dentro quelle vecchie mura? Sono le domande attorno alle quali si intrecciano le vite dei protagonisti del romanzo, che si ritrovano uniti per combattere il male nella sua forma primordiale. E lungo i tetri corridoi del collegio Sant’Ambrogio si consuma un viaggio che conduce a rivelazioni sconcertanti su Porlezza. Il libro di Fazio riporta insomma d’attualità una problematica che, col trascorrere del tempo, si rivela di sempre più difficile soluzione.

martedì 24 novembre 2009

WIRED - Storie Idee e Persone che cambiano il mondo

Da marzo di quest'anno è in edicola una nuova rivista, con focus su tecnologia e innovazione, alla quale d'istinto (e per ora senza pentimento) mi sono subito abbonato. Sull'onda del rapido successo della versione americana, anche in Italia la rivista sembra aver trovato terreno fertile, suscitando l'interesse di lettori molto diversi tra loro ma, probabilmente accomunati dalla voglia o dal bisogno di "stare a cavallo" dei profondi cambiamenti in atto nella nostra società.
Che ne dite di dare un'occhiata? La lettura non è detto che sia sempre agevole, specie considerando il "profilo medio" e la media attitudine/interesse per i temi tecnologici di noi ragionieri del '73, ma credo che possa costituire uno stimolo significativo, almeno per quelli di noi che vogliono (o che sono "costretti") a prolungare l'impegno attivo in un contesto sociale che enfatizza il paradosso "troppo giovani per... troppo vecchi per..." e che valorizza sempre più le capacità innovative e la flessibilità.
Se darete un'occhiata al numero di novembre (n. 9), non perdetevi l'editoriale (riflessione sul posizionamento dell'Italia in quanto a innovazione) e la storia di successo del nuovo re della silicon valley, Lorenzo Thione, giovane comasco che ha inventato un motore di ricerca meglio di google! Ennesima storia di grandi talenti che sbocciano troppo spesso quando si allontanano dal nostro Paese...
Che ne dite?

giovedì 17 settembre 2009

Ventenni senza lavoro e senza studio - I rischi di una generazione "stritolata"

Sfogliando il Corriere di oggi mi sono soffermato su un articolo di Maurizio Ferrera ("Ventenni senza lavoro: i rischi di una generazione "stritolata" http://www.corriere.it/economia/09_settembre_17/economia_futuro_giovani_in_trappola_ferrera_ff556152-a350-11de-a213-00144f02aabc.shtml ) che ho subito pensato di portare all'attenzione del nostro gruppo. La difficoltà dei giovani a reperire un lavoro "stabile" a studi terminati è uno dei temi che mi ha preso di più negli ultimi anni, anche se sul fronte strettamente famigliare debbo registrare che i miei figli non hanno dovuto patire troppo a lungo la condizione di precariato che sembra affliggere un gran numero di giovani come loro.
Credo di poter dire che noi, che pure in assoluto avevamo meno cose (e forse meno supporti), potevamo guardare al futuro con meno incertezze e con più prospettive di quelle che sembrano avere i ragazzi di oggi.
Cosa ne pensano i "ragionieri del 73"? Come vivono e interpretano questa "emergenza"?

domenica 13 settembre 2009

Favolosi anni '70

L'ultimo intervento prima della pausa estiva è stato mio. Mi sembra giusto che dopo le vacanze, a campionato ripreso ed alla vigilia del nuovo anno scolastico, mi prenda ancora un pò di spazio......

Dal libro di Umberto Ambrosoli che ripercorre le vicende che hanno portato all'assassinio del padre, oltre ad un'analisi degli avvenimenti successi negli anni '70:

"Per i giovani che leggono oggi è una distanza grande: pari a quella che separava i ragazzi d'allora dal secondo conflitto mondiale.......

....Più cose si cercano di capire degli anni Settanta, più se ne comprende la complessità, il carattere proteiforme: diversi a seconda di come li si guarda, di cosa si guarda e si cerca. Anni nobili e tremendi, di speranza e di tragedia insieme.....

....Muovendo lo sguardo da quei giorni all'oggi, mi sembra che l'unica vera differenza stia in una maggiore sfrontatezza: gli interessi illegittimi non sono sempre così occulti e dissimulati forse perchè certi comportamenti non sono più oggetto di riprovazione da parte della società, e anche perchè si può contare sull'assenza di una reazione....."

Tanti spunti di riflessione su quegli anni in cui io e i miei coetanei eravamo presi a studiare, diplomarci, cercare un lavoro, metter su famiglia, farsi una posizione. Non tutto è stato analizzato a suo tempo e visto nella sua giusta prospettiva.

Per questo trovo che questo libro, come l'anno scorso quello di Mario Calabresi dal delicato titolo "Spingendo la notte più in là", arricchisce la memoria e rinnova le emozioni. Sono le testimonianze degli avvenimenti più tragici, visti dalla parte delle vittime.

martedì 16 giugno 2009

Che giornata ragazzi!

Come si può intuire da queste foto la nostra seconda rimpatriata si è svolta in uno scenario e con un clima invidiabili. Gianni e Franca l'avevano previsto e sono arrivati di buon mattino; poi, nel pomeriggio, una festa ad ogni arrivo, con l'emozione particolare per gli arrivi di Lore e del Prof. Morandi, che l'altra volta non c'erano. Davvero un peccato che qualche imprevisto abbia impedito la partecipazione di alcune "colonne" del nostro gruppo da poco ritrovato... vorrà dire che saremo costretti a tentare una replica alla prima occasione utile!


A cena eravamo comunque una bella tavolata, come si può vedere da quest'altra foto.


Con l'aiuto di Marco pubblicheremo le foto fatte nell'occasione; nel frattempo aspettiamo i commenti di chi c'era e di chi - purtroppo - non ha potuto partecipare.


venerdì 22 maggio 2009

Ci troviamo di nuovo il 13 giugno!











Ciao a tutti!
Riprendo il filo delle comunicazioni precedenti sul tema per dirvi che:
- la data del nuovo ritrovo è blindata: sabato 13 giugno, a partire dalle 14.00; ciascuno potrà aggregarsi all’ora che preferisce, comunque entro le 19.30, quando ci muoveremo per raggiungere il ristorante per la cena!
- il punto di incontro è Domaso (alto-lago di Como), presso il Camping Gardenia: in riva al lago avremo occasioni e spazi adeguati per passare un pomeriggio piacevole insieme (consiglio di portarsi qualcosa di comodo; se il tempo ci aiuta c’è una bella spiaggia...).
Entro la prossima settimana dovremmo definire ogni dettaglio. Nel frattempo chiedo a ciascuno di confermarmi la partecipazione, precisandomi se “solo” o “accompagnato”; ho già avuto diverse conferme e credo di poter dire che non mancheranno le sorprese: Loredana, per esempio, ha già prenotato il volo da Londra per la sera del 12... Sarebbe bello poter eguagliare e superare la partecipazione di novembre!
Telefonerò agli amici che non hanno segnalato un indirizzo e-mail, ma se qualcuno di voi vuol passare la voce a quelli che ha occasione di vedere sarà ancora meglio.
Mi raccomando, quindi, aggiornate le agende e fatemi avere presto la vostra conferma (!) nonchè le segnalazioni di esigenze particolari (ad es. le necessità di pernottamento).
Conto di fornirvi il programma dettagliato entro breve.
Intanto anticipo un abbraccio a tutti voi e ai vostri cari.
Luciano

venerdì 1 maggio 2009

Eleno Vergili: chi è costui?

In realtà si tratta di uno pseudonimo, dietro il quale si cela uno dei nostri mitici professori di inizio anni settanta! Da molti anni vive a Valsolda, terra che evidentemente stimola le ispirazioni e la creatività. In un paio di recenti mie visite ho percepito la sua voglia di "promuovere" i suoi libri, anche attraverso il nostro Blog; del resto, come dice lui: "oste che non mostra frasca non vende vino"...
Lo pseudonimo stimola la mia curiosità e, prima o poi, finirò per chiedergli a cosa si ispiri. Voi, che non potete non aver capito di chi si tratti (!) e che certo lo ricordate come e più di me, avete qualche idea in proposito?

sabato 25 aprile 2009

Aglio orsino

Parco di Monza, 23 aprile 2009.


Ogni primavera nel Parco di Monza si rinnova un'incantevole spettacolo naturale.

La fioritura dell'aglio orsino raggiunge il suo culmine verso il 25 aprile. Si preannuncia con il profumo che non è un granchè, ricorda l'erba cipollina. Poi una nuvola bianca si stende nel sottobosco e per circa una settimana si lascia ammirare.

Poi altre vegetazioni hanno il sopravvento, sfiorisce lentamente e scompare per un anno.

lunedì 20 aprile 2009

Don Mario Motta


Visto che abbiamo pubblicato e ricordato Monsignor Melezio, non ci resta che ricordare anche il rettore che ci ha accompagnato negli ultimi anni nella nostra permanenza in collegio,

Don Mario Motta

che a differenza di Don Melezio non è diventato Monsignore ma ha comunque lasciato il segno del suo passaggio. E' stato Prevosto di San Giuliano Martire dal 1986 al 1997 e Rettore del Santuario Arcivescovile della Madonna dei Miracoli di Corbetta (Mi) dal 1996 al 01/12/2008.

Ho trovato questa fotografia che pubblico e che vi permetterà di ricordarlo.

Mi piacerebbe tanto ritrovare qualche notizia di Don Paolo, del quale però non ricordo il cognome. Chissà se qualcuno di voi lo ricorda e mi aiuta a ritrovarlo?

Dedicato a chi ama la montagna

Godetevi questo filmino e casomai, fateci un pensierino......

http://www.youtube.com/watch?v=VeiXvRHm_SM

sabato 11 aprile 2009

Buona Pasqua a tutti!


A tutti gli amici che partecipano (o che osservano) allo sviluppo di questo Blog l'augurio di una Santa Pasqua serena e l'auspicio che ciascuno trovi, nel proprio "uovo", la sorpresa più desiderata!

sabato 4 aprile 2009

Monsignor Melezio Mauri

.
Ho trovato questa foto sotto ad una scritta
che qualificava la persona come
Monsignor Melezio Mauri e mi chiedo se
qualcuno di voi lo riconosca come un
Rettore del nostro collegio.

La foto risale ad un'anno fa, ed io ho qualche dubbio.

Mi sembra un pò dimagrito, e decisamente molto giovanile.

Che ne dite?

Se così fosse, perchè non invitarlo al prossimo raduno che faremo?

Ciao a tutti Marco

domenica 29 marzo 2009

Chi si ricorda di Christoph Meili?

Una decina d'anni fa quest'uomo era stato definito "Un eroe dei nostri tempi".
Sono state scritte montagne di articoli su queste vicende. Chi è impegnato nel mondo della finanza forse può averne sentito parlare.
E' curioso che proprio oggi sulla stampa esca quest'articolo:
http://www.tio.ch/aa_pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=451658&idsezione=9&idsito=1&idtipo=290

giovedì 19 marzo 2009

Ci sono anch'io

Il tempo è sempre tiranno e non potrò scrivere molto, ma seguo questo Blog come una cosa bella, coinvolgendo anche la mia Famiglia.
Un salutone a tutti!
Gianni

venerdì 13 marzo 2009

A proposito di “ sessantotto” In quel di Porlezza… (lettera di Gian Piero Morandi)



Nell’incontro avuto settimana scorsa, Luciano mi aveva invitato a partecipare alla tavola rotonda chiedendomi un parere su come si sia avvertita l’ondata, per certi versi “rivoluzionaria”, apportata dal “sessantotto”, con particolare riferimento al periodo degli anni trascorsi in collegio.
Raccolgo anche l’analogo invito di Luisa, che ringrazio per le parole di stima espresse nei miei confronti, nonostante l’indigesta insufficienza rimediata nel primo anno di ragioneria.
Lo faccio volentieri, proprio perché, in quel periodo, ho sperimentato personalmente l’impatto tra il “vecchio” - tutto preso dalla ricostruzione dopo il triste passato del dopoguerra e quindi già pago delle libertà riconquistate - e il “nuovo”, reclamato da una generazione che pretendeva la sperimentazione di nuove e più articolate espressioni di maggior autonomia, democrazia, partecipazione e un’ “altra” codifica della parola libertà.

Questo anche nella Scuola!
Nel bel mezzo della contestazione globale del sistema, contro un modello istituzionale che, non sempre per colpa degli addetti, risentiva della pesantezza di una burocrazia (baronie, anche?) poco incline ad aprirsi alla richiesta di una partecipazione che alterava prassi consolidate e sperimentate da decenni, non era facile adattarsi “sic et simpliciter” a proposte che apparivano sovversive dell’ordine precostituito.
Forse anche mal utilizzato dai più “facinorosi”, il concetto di autonomia e di “pretese” per contare di più anche nella stessa gestione (si pensi alle rivoluzioni dei programmi di studio, agli esami di gruppo, al “voto politico”, alle forme di autogestione, ecc.), ha finito per scontrarsi in modo anche cruento con le istituzioni detentrici di “forti” poteri.
Frettolosamente e malamente coniugato il concetto di democrazia, per contro si è annullato il concetto di autorità; appannati, a volte anche cancellati, i riferimenti etici sui quali si fondava il rapporto tra cittadino e Stato, tra studenti e docenti; l’affermarsi di una “sufficienza” dell’individuo resa ancor più esasperata (e litigiosa) da una errata interpretazione di una libertà superiore a qualsiasi regola, …. tutto questo ha finito per far emergere contraddizioni conseguenti ad una contestazione che “in nuce” conteneva, sì, importanti e giuste rivendicazioni ideali, ma che si era rivelata priva di proposte di mediazione con il mondo istituzionale, politico, economico e sociale purtroppo ancora impreparato ad accettare una “rivoluzione” così repentina del sistema.
Le successive occupazioni di Università e Scuole sono state - a mio avviso – la conseguenza di questo “fallimento culturale” che ha voluto nel concreto rifiutare ogni mediazione, finendo per rifugiarsi in forme di lotta (anche armata): proprio l’antitesi di quella democrazia che doveva fare da supporto alle diverse forme di gestione collegiale tanto calorosamente reclamate.
Comprendo allora la conclusione, un po’ amara, espressa da Egle e una certa insofferenza di Iore che, mi pare di capire, si trova ancora nei meandri della contestazione.
Mi piacerebbe sapere se lo è anche rispetto al presente.
Mi permetto inoltre di dissentire da Iore quando attribuisce al solo “potere” la “creazione delle Brigate Rosse”: alla luce anche delle successive ammissioni da parte degli stessi componenti il gruppo, tale affermazione meriterebbe una analisi più approfondita.
Del resto, le osservazioni finali di Luisa al riguardo, “solidale con le prime sommosse e ne condividevo gli ideali, un po’ meno forse le forme …. troppo sovversive”, rimandano (e confermano?) alle stesse considerazioni cui sopra accennavo.
Mi verrebbe la voglia di sottolineare come sia stata esattamente opposta la tattica “rivoluzionaria” messa in atto dal mondo economico e politico che, passo dopo passo, sta scardinando tutte le conquiste ottenute dopo tanti anni di “lotte” dal sindacato e dai lavoratori.
Una rivoluzione sottile, anche argomentata, che è stata in grado perfino di ottenere un ampio consenso, tanto è stata ben studiata e facilitata dai media: questi “moderni rivoluzionari” che detengono il potere, loro sì, hanno messo a profitto la lezione del ’68….!!!
E i risultati li stiamo scontando, oggi.
Potrebbe essere questo un valido motivo per continuare nella discussione con un nuovo capitolo: “Che cosa è rimasto, oggi, dopo il ’68?


Mi è venuto allora spontaneo cercare le motivazioni del mio comportamento alla luce dell’articolo da me firmato in quegli anni e,oggi, oggetto di questa riflessione.
Penso che le motivazioni per le quali voi, miei “giovani compagni nell’avventura scolastica”, con i quali anch’io ho condiviso parte della mia giovinezza e contrassegnati dal reciproco rispetto dei ruoli, non mi abbiate dimenticato, siano da ricercarsi nella sintesi di due linee guida alle quali ho fatto riferimento nel mio rapporto con voi e che -a mio avviso- hanno contenuto le possibili contestazioni conseguenti.
La prima: “Ricorda che a monte di un tuo diritto corrisponde a valle un tuo preciso dovere”.
La seconda: “Sappi che la tua libertà finisce quando inizia a “disturbare” (o peggio, limitare e annullare) la libertà altrui”.
La mia funzione di “educatore”, di colui cioè che deve “trarre”e favorire il miglior sviluppo della personalità della persona che gli è affidata, richiamava innanzitutto al dovere di essere preparato professionalmente (e quindi strutturare al meglio le lezioni perchè tutti potessero meglio comprendere, correggere puntualmente le verifiche, tenere una necessaria disciplina nel corso delle lezioni), di stimolare poi le capacità, anche quelle nascoste di ciascuno, e di verificare infine i risultati ottenuti ( i compitini svolti in classe senza preavviso potevano apparire un “castigo”, in realtà servivano anche per verificare la bontà del metodo da me adottato).
Cosa che, evidentemente, non potevo dire in quel momento!
E questo mio “dovere” veniva, quindi, ad essere in sintonia con il vostro diritto nel “pretendere” quanto era necessario per migliorare le conoscenze (obiettivo secondario) ma ancor più per imparare a diventare “adulto” nella vita personale e nelle relazioni con gli altri (obiettivo primario).
Per contro, e in modo direttamente proporzionale e simmetrico, avveniva lo scambio con il mio diritto di “pretendere” il meglio da ciascuno ed il vostro dovere di corrispondere con altrettanto impegno alle occasioni di crescita personale.
Tutto ciò era la risposta minima che rendeva giustizia a quanti, i vostri genitori in primis, avevano affidato alla istituzione “Collegio S.Ambrogio di Porlezza” (e di conseguenza anche al sottoscritto) la responsabilità di una formazione in linea con le loro aspettative e le loro convinzioni, al riparo -come ha sottolineato Iore- dai “cappelloni” e dai “rivoluzionari … dalle idee sovversive”.
Ebbene, in questo posto “al riparo”, mi ero premurato di rendere il clima scolastico un po’ meno pesante, non tanto sotto la spinta delle novità sessantottine, ma perché convinto che le linee guida sopra ricordate erano la base per un reciproco arricchimento, reso possibile da una mediazione tra le esigenze richieste dai rispettivi ruoli, in quel tempo visti ancora come distinti e “distanti”.

Applicare queste mie convinzioni nel mondo della scuola mi era diventato facile per via dell’esperienza che proprio in quegli anni mi trovavo a “vivere” sul fronte della politica amministrativa: in quegli anni il mio “secondo lavoro”.
Non ancora trentenne, e come ogni giovane sospinto da grandi ideali di cambiamento rispetto a consuetudini ormai obsolete e talvolta di parte (nella fattispecie, a seguito di manovre da parte delle segreterie politiche, ero stato eletto dopo la reggenza di un commissario prefettizio), m trovavo a ricercare spesso e sistematicamente una mediazione tra il “nuovo” che mi veniva spontaneo ed il “vecchio” del potere costituito, appannaggio di una sorte di anziana oligarchia, collegata e/o dipendente per lo più da schematismi e apparati fin troppo politicizzati.
La ricerca del “bene comune” per i cittadini mi chiamava ad una scelta: rifiutare a priori il dialogo e conseguentemente l’abbandono del campo (significava questo darla vinta al “vecchio”! rinunciando a qualsiasi innovazione); sottomettersi ad una prassi vigente, che poteva darti anche possibilità di gratificazione nel futuro (credo che questo però non figurasse nelle aspettative di un giovane!); oppure una terza e più opportuna soluzione: la ricerca di un consenso, il più condiviso possibile, che potesse introdurre gradualmente scelte sorrette da nuove strategie di intervento nella scuola e nel sociale in genere, quelle stesse auspicate dalle spinte ideali di quegli anni.

Solo così si può spiegare il “binomio”, amicizia e autorità (non autoritarismo!) che ha contraddistinto la mia proposta e che è stata da voi felicemente condivisa: severo ed esigente come docente, compagno ed amico nel tempo libero e nei rapporti interpersonali.
Queste “linee di programma” sono state per me dei punti di riferimento precise nel rapportarmi con gli altri, ed in particolare con i tanti ragazzi successivamente conosciuti nell’ambito della attività sportiva che non ho mai smesso di privilegiare come luogo di incontro, anche in questi giorni.
Questa positiva esperienza continuata nel tempo, mi ha dato la gioia di rimanere giovane, ma soprattutto mi ha permesso di coltivare e migliorare quella “apertura” che ti rende amico di tutti, senza con questo venir meno al necessario “ascendente” (leggi corretto uso del concetto di autorità) di chi ha la responsabilità di educare, i giovani in particolare.


Nota.
Gli interventi di Luisa, Iore e Egle mi hanno procurato una gioia immensa.
Ripristinare nei miei riguardi una amicizia, che il tempo (tanti anni sono passati da allora) non è riuscito a cancellare, ti dà una sensazione che è difficile descrivere.
L’ho detto a Luciano quando ci siamo incontrati: un avvenimento di questa portata non potrà che restare tra i momenti più belli della mia vita.
Grazie a voi, grazie con tutto il cuore.
E adesso, spero di incontrarvi, al più presto. Ciao, a tutti.

il vostro compagno matusa

lunedì 9 marzo 2009

Donne: passata la festa ...


... sembrano restare aperti i problemi di sempre! Le dimostrazioni di eccellenza e i casi di successo sono sempre più frequenti ma mi pare evidente che ci sia molta strada da fare...
Proprio ieri il Presidente della Repubblica nel dare atto di quelle che "sono le luci" ovvero delle "affermazioni recenti, in vari ambiti, di personalita' femminili" non ha nascosto il fatto che "restano tante ombre. In particolare quelle della sempre modesta, molto modesta, presenza femminile nelle istituzioni rappresentative e in funzioni dirigenti nel mondo della politica". Inoltre, "restano molte ombre sulla strada della parita' salariale e innanzitutto della partecipazione delle donne alle forze di lavoro e all'occupazione complessiva". (fonte: Adnkronos)
Per quanto poco importi mi sento in sintonia con Napolitano; del resto basta guardarsi intorno, dentro le aziende come in Parlamento...
Sono maturi i tempi per un deciso miglioramento sul fronte della "parità"? Ed è giusto cominciare dall'età per la pensione di vecchiaia nel processo di rimozione delle differenze?
Cosa ne pensano i Ragionieri del 73 e dintorni?

giovedì 26 febbraio 2009

Eccolo il Prof. Morandi! E ci scrive di nuovo...


Mettendo a frutto una dritta di Giorgio e le informazioni raccolte in una visita a Giancarla, per anni segretaria presso il nostro Collegio, giovedì sono finalmente riuscito a stabilire il contatto con il Prof. Morandi. E' stato emozionante, vi assicuro, riconoscere la sua voce al telefono e ritrovarsi in breve a chiacchierare come vecchi amici, come probabilmente non potevamo fare allora, come se il tempo non fosse passato davvero. La mattina, mentre pensavo a come e quando andarlo a trovare, ho ricevuto un suo sms: "Ho bisogno del tuo recapito postale. Grazie". Aveva già visto il Blog e scritto questa lettera per noi.
Ma la posta ad Abbiategrasso sembra non arrivare mai, ed allora ho colto l'occasione di un impegno di lavoro a Busto per "allungarmi" fino a Cairate, dove credo viva da sempre.
Per più di un'ora abbiamo scavato nei ricordi, con l'aiuto di foto e fogli vari che, pezzo per pezzo, sono andati a sistemarsi in un quadro che lascia ampi margini di affinamento...
Ci siamo poi lasciati con la promessa di rivederci, magari a Porlezza, con gli amici che sarà possibile coinvolgere; sono sicuro che l'armonia che ho respirato a casa loro Gian Piero e la moglie Rosa siano disponibili a condividerla con tutti noi.
Noto che il nostro Prof ha indicato il suo indirizzo in calce alla lettera... A me pare un invito a scrivergli, che ne dite?

venerdì 20 febbraio 2009

Grazie Marco!

Fedele a uno dei suoi principi base (poche chiacchiere, meglio fare...) Marco non perde occasione per migliorare il lay out del nostro Blog!
Trovo giusto un grazie "pubblico", condiviso come l'apprezzamento di tutti i visitatori del Blog, quelli abituali e quelli che danno solo una occhiata ogni tanto...

sabato 14 febbraio 2009

Chi ha notizie del Prof. Morandi?

Ciao ragazzi, finalmente sono anch'io in rete! Sto prendendo confidenza con il mio nuovo PC e con la navigazione e sono ormai pronta per il mio primo post. Leggendo l'articolo del Prof. Morandi mi è venuto da pensare che sarebbe interessante riuscire a contattarlo ed a coinvolgerlo. So che Luciano sta già facendo dei tentativi, ma cosa ne dite se gli diamo una mano? A me pareva che venisse dalle parti di Luino mentre Gianni , Luciano e altri ricorderebbero Tradate o giù di lì... Qualcuno ha ricordi diversi o confermanti?
Un abbraccio forte a tutti!
Luisa

giovedì 5 febbraio 2009

Ma noi come l'abbiamo vissuto il '68?


Credo si possa affermare che pochi argomenti abbiano alimentato dibatti e confronti, quando non dei veri e propri scontri, come il sessantotto:

Avendo dormito negli ultimi quarant'anni (o facendo una "banale" ricerca su Wikipedia) ci si potrebbe limitare a definirlo come il numero naturale dopo il 67 e prima del 69; un numero composto, coi seguenti divisori: 1, 2, 4, 17 e 34, quindi un "numero difettivo", dato che la somma dei divisori è 58, minore di 68; per i patiti della matematica è un numero "nontotiente" (i curiosi possono provare a contattare l'autore dell'articolo a fianco...), mentre per chi ama le curiosità possiamo dire che, in gradi Celsius, è la temperatura ideale per sviluppare la pellicola in bianco e nero...

Ma per chi è stato sveglio almeno a tratti è quasi impossibile non coniugare subito "il sessantotto" al fenomeno sociale che, facendo ancora prudentemente riferimento a Wikipedia, troviamo definito così:
"... Il Sessantotto (1968) è stato per molti versi un anno particolare, nel quale grandi movimenti di massa socialmente disomogenei (operai, studenti e gruppi etnici minoritari) e formati per aggregazione spesso spontanea, attraversarono quasi tutti i paesi del mondo con la loro carica contestativa e sembrarono far vacillare governi e sistemi politici in nome di una trasformazione radicale della società... Il Sessantotto è stato un movimento sociale e politico ancora oggi controverso: molti sostengono che sia stato il movimento che ci ha portato ad un mondo "utopicamente" migliore e molti altri sostengono invece il contrario ovvero che sia stato un movimento che ha spaccato e distrutto la moralità e la stabilità politica mondiale..."

Noi eravamo più o meno a cavallo fra le Medie e le Superiori, e a me capita spesso di provare a ricordare se e quando anche noi ci siamo resi conto di vivere all'interno di un momento così "importante"... La mia impressione è che la nostra valle fosse un po' lontana e che sia stata raggiunta dai venti della protesta solo parecchio tempo dopo quel febbraio 1968...

Conto di nuovo sul vostro aiuto per mettere a fuoco meglio anche questi ricordi e propongo al Gruppo un documento, una lettera di uno dei nostri Prof, pubblicata sul numero del giornalino del Collegio (Ieri e Oggi) di aprile 1968, più di un mese dopo le prime grandi manifestazioni davanti alle università...

domenica 25 gennaio 2009

recuperato un numero di "ieri e oggi"...


... periodico dell'associazione ex alunni e degli alunni del Collegio Arcivescovile di Porlezza.

Gavino mi ha fotocopiato il n. 1 dell'anno XIII, distribuito nell'aprile 1968, numero sul quale fu pubblicato un suo tema che potremmo in qualche misura definire profetico...

Grato a Gavino per il recupero del "reperto", ri-pubblico qui a fianco il suo tema di allora, al quale conto di far seguire qualche stralcio interessante nei prossimi giorni...

E voi vi ricordavate dell'esistenza del giornalino periodico?

Insieme ai vostri commenti mi aspetto segnalazioni sul "ritrovamento" di altri "vecchi numeri"!

C'è posta per noi!




Ho ricevuto, e pubblico molto volentieri, una lettera da parte di Alverio Gualandris, uno dei Prof di Lettere che di sicuro nessuno avrà dimenticato, artefice - tra l'altro - della nostra incredibile capacità di padroneggiare i congiuntivi...


Informato della nostra rimpatriata e contagiato dall'effervescenza che ne è conseguita, deve essere stato preso anche lui dalla voglia di scavare nella memoria e, pur esplorando una fase di parecchio precedente la "nostra", ha finito per mettere in luce personaggi e figure ("cari fantasmi di un tempo che mai se ne andrà...") che in qualche caso popolano anche i nostri ricordi.


Grazie ad Alverio per il contributo che, sono sicuro, stimolerà l'apertura di nuovi scavi e di chissà quali collegamenti...
(cliccate sulla lettera per ingrandire...)


domenica 18 gennaio 2009

Quest'uomo migliorerà il mondo?

Mi sono chiesta se questo spazio fosse adatto a riflessioni di carattere più generale, al di fuori dei fatti personali o dei ricordi del passato.

E nulla è più d'attualità dell'arrivo di quest'uomo.

La novità di un Presidente di colore, mi fa sperare in un futuro con più giustizia per i più deboli, per le minoranze, per le vittime di ogni sopruso o violenza.

Bush ci lascia in eredità due guerre, una crisi in M.O. proprio negli ultimi giorni del suo mandato, un'economia a pezzi.

Lo aspetta un compito ingrato. Ho fiducia che possa fare qualcosa di buono.

mercoledì 7 gennaio 2009

Un po' Sindaco un po' Poeta...

... e poco incline alla navigazione Internet al di fuori di quanto è "strettamente necessario".
Così faccio da ambasciatore sulla base dell'incarico ricevuto nel corso di una improvvisata a casa sua...
io, al telefono: "Ciao Gavino, sono Luciano, sto salendo da Menaggio, dove sei?";
lui, di rimando: "sono a casa, perchè non passi? Se mi dici che macchina hai forse già ti vedo"...
Ha costruito casa su un dosso che domina la scena (come i tornanti della salita verso Croce), e offre panorami incantevoli, da poesia...

Ed è proprio con un panorama e con una sua poesia, scritta a Cavargna nell'estate del 2000, che comincia la "sua partecipazione" al nostro blog: eccola!

RITORNO ALL'IO

Le verdi fronde dei faggi
dividono l'aria con un terso cielo
e il calore di un sole chiaro
mi inebria di dolcezza e di vita.

E' il tempo a vivere con me
e i profumi dell'estate
mentre il vento passa sui fiori
e risveglia antiche emozioni.

Due gigli lucenti profumano il mio giardino
coi loro occhi protesi nel cosmo
a scrutare le stelle, a cantare poesie,
sublimi doni dell'eterno Padre.

Le chiare acque e le lucertole al sole
sono ancora quel mondo che amo
e gli occhi e i capelli al vento di un amore
dentro lucenti e colorati tramonti.

Il silenzio che ascolta e ascolto
mi colma l'anima di luce nuova
sotto questo sole che aspettavo come un bimbo
che benedice la mia casa e il mio spirito.

Voglio cantare alla luce che trionfa
alla natura che esplode la sua forza
alle madri che nella doglia partoriscono la vita
alle preghiere di una sera di luna.

E' tornato oggi l'uomo che aspettavo
quel pensiero che ha percorso vagante le steppe
che ha vissuto nel silenzio e nella paura
il suo mutamento, il suo doloroso ritorno all'io.