domenica 13 settembre 2009

Favolosi anni '70

L'ultimo intervento prima della pausa estiva è stato mio. Mi sembra giusto che dopo le vacanze, a campionato ripreso ed alla vigilia del nuovo anno scolastico, mi prenda ancora un pò di spazio......

Dal libro di Umberto Ambrosoli che ripercorre le vicende che hanno portato all'assassinio del padre, oltre ad un'analisi degli avvenimenti successi negli anni '70:

"Per i giovani che leggono oggi è una distanza grande: pari a quella che separava i ragazzi d'allora dal secondo conflitto mondiale.......

....Più cose si cercano di capire degli anni Settanta, più se ne comprende la complessità, il carattere proteiforme: diversi a seconda di come li si guarda, di cosa si guarda e si cerca. Anni nobili e tremendi, di speranza e di tragedia insieme.....

....Muovendo lo sguardo da quei giorni all'oggi, mi sembra che l'unica vera differenza stia in una maggiore sfrontatezza: gli interessi illegittimi non sono sempre così occulti e dissimulati forse perchè certi comportamenti non sono più oggetto di riprovazione da parte della società, e anche perchè si può contare sull'assenza di una reazione....."

Tanti spunti di riflessione su quegli anni in cui io e i miei coetanei eravamo presi a studiare, diplomarci, cercare un lavoro, metter su famiglia, farsi una posizione. Non tutto è stato analizzato a suo tempo e visto nella sua giusta prospettiva.

Per questo trovo che questo libro, come l'anno scorso quello di Mario Calabresi dal delicato titolo "Spingendo la notte più in là", arricchisce la memoria e rinnova le emozioni. Sono le testimonianze degli avvenimenti più tragici, visti dalla parte delle vittime.

1 commento:

Luciano ha detto...

Speravo proprio che qualcuno riaccendesse la miccia del nostro Blog, e mi piace che tu abbia ritenuto di farlo proponendo un tema "serio" e offrendo spunti per riflessioni che, nella fase difficile che viviamo e con le responsabilità che mediamente la nostra generazione ha sulle spalle, ritengo utili e doverose.
Spero che ad estate ormai finita il nostro gruppo abbia la voglia di confrontarsi e, magari, di trovare ispirazioni per investire nuove energie per evitare che i nostri figli, per la prima volta da secoli, si ritrovino ad avere meno opportunità dei loro padri