"Per i giovani che leggono oggi è una distanza grande: pari a quella che separava i ragazzi d'allora dal secondo conflitto mondiale.......
....Più cose si cercano di capire degli anni Settanta, più se ne comprende la complessità, il carattere proteiforme: diversi a seconda di come li si guarda, di cosa si guarda e si cerca. Anni nobili e tremendi, di speranza e di tragedia insieme.....
....Muovendo lo sguardo da quei giorni all'oggi, mi sembra che l'unica vera differenza stia in una maggiore sfrontatezza: gli interessi illegittimi non sono sempre così occulti e dissimulati forse perchè certi comportamenti non sono più oggetto di riprovazione da parte della società, e anche perchè si può contare sull'assenza di una reazione....."
Tanti spunti di riflessione su quegli anni in cui io e i miei coetanei eravamo presi a studiare, diplomarci, cercare un lavoro, metter su famiglia, farsi una posizione. Non tutto è stato analizzato a suo tempo e visto nella sua giusta prospettiva.
Per questo trovo che questo libro, come l'anno scorso quello di Mario Calabresi dal delicato titolo "Spingendo la notte più in là", arricchisce la memoria e rinnova le emozioni. Sono le testimonianze degli avvenimenti più tragici, visti dalla parte delle vittime.
1 commento:
Speravo proprio che qualcuno riaccendesse la miccia del nostro Blog, e mi piace che tu abbia ritenuto di farlo proponendo un tema "serio" e offrendo spunti per riflessioni che, nella fase difficile che viviamo e con le responsabilità che mediamente la nostra generazione ha sulle spalle, ritengo utili e doverose.
Spero che ad estate ormai finita il nostro gruppo abbia la voglia di confrontarsi e, magari, di trovare ispirazioni per investire nuove energie per evitare che i nostri figli, per la prima volta da secoli, si ritrovino ad avere meno opportunità dei loro padri
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