mercoledì 17 dicembre 2008

Colonne sonore

Spesso le canzoni identificano un particolare momento della nostra vita. Il riascolto di un motivo ci riporta ai tempi in cui l’abbiamo ascoltato per la prima volta.

Musicalmente, il 1969 è ricordato per il Sanremo della “Zingara” della Zanicchi ma ancorpiù per il debutto di Nada con “Che freddo fa”. Non perché la canzone fosse più bella ma perché Nada aveva la nostra stessa età.

Era stata l’estate della scandalosa “Je t’aime moi non plus”, George Moustaki cantava “Lo straniero” e mentre il mondo ascoltava queste canzoni io mi apprestavo a cambiare scuola ed approdare al Collegio. Era l’autunno del 1969.

L’inizio non è stato facile, cominciavo la seconda in una classe già formata. Non conoscevo proprio nessuno. Ero intimorita e un po’ spaesata.

Ogni mattina salivo sulla corriera alla fermata “Ghiacciaia” e scendevo alla fermata “Cappelletta”. Poi mi inerpicavo su quella collina insieme ai ragazzi provenienti dalla Tremezzina e dalla Val Menaggio.

Seconda fila, secondo banco. Per mesi ho visto solo la schiena del ragazzo che mi stava davanti, i suoi maglioncini scuri. Anche i risultati non erano tanto buoni, faticavo a ingranare, potevo fare di più.

Poi, lentamente, le cose cominciarono ad andare meglio. I professori ed i compagni iniziarono a conoscermi.
Anche i risultati migliorarono. Però la chimica non l’ho mai capita.
L’anno scolastico volgeva al termine e del ragazzo del banco davanti vedevo più spesso il viso della nuca.
Era fatta! Mi sentivo parte del gruppo.

L’anno successivo avrei cambiato banco, ma questa è un’altra storia…

4 commenti:

Marco D ha detto...

Complimenti per la pagella.
La mia non era così.
Mia moglie Luigia ti ha chiamato "secchiona".
Ciao Marco

Luciano ha detto...

Che memoria! Io di quell'anno ricordo solo che rientravo dopo un abbandono burrascoso e il tentativo di fare l'elettricista (risultato: 10.000 lire in due mesi... cambiai idea e tornai al Collegio dove, nel frattempo, era cambiato molto, a partire dal Rettore che mi gonfiò di sberle l'anno prima...). Probabilmente ero così mortificato che ho rimosso tutto.
Bei voti! I miei erano peggio di sicuro. Mi sa che Luigia non si è sbagliata di molto...
Mi piacerebbe infine sapere se c'era qualcuno che riusciva a capire di Chimica!?

Marco D ha detto...

E chi la studiava chimica.
Oien riusciva solo a farti scrivere migliaia di volte la stessa frase sul quaderno per castico. Oppure se non stavi attento o non studiavi ti obbligava a trascrivere decine di pagine del libro di chimica e poi ti dava il voto.
Io sono riuscito a trascriverlo quasi tutto.
Ciao Marco

Lore ha detto...

E gia' la chimica. Io ricordo che dopo aver imparato i simboli mi sono persa immediatamente e gia' la reazioni non mi suscitavano nessuna reazione.
Ricordo Ermanno che scrisse su un foglio con lo stucco preso dalle finestre ORSO YOGI in grande e lo appese sul davanti della scrivania durante una lezione, e che tutta la classe scoppio' a ridere. Lui. il prof non capiva il perche' del baccano e giro' intorno alla scrivania per capire che ci fosse di tanto ridicolo ma non credo scopri' l'origine delle risate e ci minaccio' di pagine di trascrizione se non smettavamo il baccano.
Vi ricordate che in scienze quando arrivammo alla riproduzione salto' completamente l'argomento?
Alla faccia dell'educazione; un po' come don Marcello con il Boccaccio.
Pensate che ho letto il Decamerone l'anno scorso e in inglese