... e poco incline alla navigazione Internet al di fuori di quanto è "strettamente necessario".
Così faccio da ambasciatore sulla base dell'incarico ricevuto nel corso di una improvvisata a casa sua...
io, al telefono: "Ciao Gavino, sono Luciano, sto salendo da Menaggio, dove sei?";
lui, di rimando: "sono a casa, perchè non passi? Se mi dici che macchina hai forse già ti vedo"...
Ha costruito casa su un dosso che domina la scena (come i tornanti della salita verso Croce), e offre panorami incantevoli, da poesia...
Ed è proprio con un panorama e con una sua poesia, scritta a Cavargna nell'estate del 2000, che comincia la "sua partecipazione" al nostro blog: eccola!
RITORNO ALL'IO
Le verdi fronde dei faggi
dividono l'aria con un terso cielo
e il calore di un sole chiaro
mi inebria di dolcezza e di vita.
E' il tempo a vivere con me
e i profumi dell'estate
mentre il vento passa sui fiori
e risveglia antiche emozioni.
Due gigli lucenti profumano il mio giardino
coi loro occhi protesi nel cosmo
a scrutare le stelle, a cantare poesie,
sublimi doni dell'eterno Padre.
Le chiare acque e le lucertole al sole
sono ancora quel mondo che amo
e gli occhi e i capelli al vento di un amore
dentro lucenti e colorati tramonti.
Il silenzio che ascolta e ascolto
mi colma l'anima di luce nuova
sotto questo sole che aspettavo come un bimbo
che benedice la mia casa e il mio spirito.
Voglio cantare alla luce che trionfa
alla natura che esplode la sua forza
alle madri che nella doglia partoriscono la vita
alle preghiere di una sera di luna.
E' tornato oggi l'uomo che aspettavo
quel pensiero che ha percorso vagante le steppe
che ha vissuto nel silenzio e nella paura
il suo mutamento, il suo doloroso ritorno all'io.