Giusto due settimane fa……..
La mattina di sabato 15 novembre ero in preda ad una strana inquietudine, nella testa mille interrogativi: riconoscerò i miei vecchi compagni di scuola? In caso contrario che figura farò? E loro si ricorderanno di me? Se non ci siamo interessati gli uni agli altri per 35 anni che motivo ci spinge a farlo ora? E se saremo imbarazzati? Se non avremo più nulla in comune e nulla da dirci?….. Di una sola cosa ero certa: non volevo mancare a quell’ appuntamento.
Arrivo al Risorgimento. Mi avvicino all’entrata, un uomo esce dal locale per fumare una sigaretta.
Cosa faccio? Lo guardo in viso, potrebbe essere uno di noi, ma se è un avventore qualsiasi ?……non ho il tempo di completare il pensiero. Il Sergio di ieri emerge dal volto di quello di oggi ed è subito festa.
Saluti, abbraccio, qualche battuta. Lo lascio a fumare la sua sigaretta ed entro. Ormai sono lanciata.
Facce di oggi mi rimandano subito a quelle di ieri; Luciano, Luisa, Marco, Gianni, Mirko, Giorgio, tutti riconosciuti. Ma la cosa ancora più sorprendente è che anche loro si ricordano di me.
Poi arrivano tutti gli altri e nei brevi metri che mi separano dall’ingresso, se non riconosco subito i loro volti, ne ricordo la camminata o i gesti.
Nella mia testa si completa il quadro che associa le facce di oggi a quelle di ieri.
Tutti identificati con una sola eccezione. Paradossalmente l’unico che non ho riconosciuto è stato colui che stavo proprio aspettando: il mio primo vicino di banco……….
La mattina di sabato 15 novembre ero in preda ad una strana inquietudine, nella testa mille interrogativi: riconoscerò i miei vecchi compagni di scuola? In caso contrario che figura farò? E loro si ricorderanno di me? Se non ci siamo interessati gli uni agli altri per 35 anni che motivo ci spinge a farlo ora? E se saremo imbarazzati? Se non avremo più nulla in comune e nulla da dirci?….. Di una sola cosa ero certa: non volevo mancare a quell’ appuntamento.
Arrivo al Risorgimento. Mi avvicino all’entrata, un uomo esce dal locale per fumare una sigaretta.
Cosa faccio? Lo guardo in viso, potrebbe essere uno di noi, ma se è un avventore qualsiasi ?……non ho il tempo di completare il pensiero. Il Sergio di ieri emerge dal volto di quello di oggi ed è subito festa.
Saluti, abbraccio, qualche battuta. Lo lascio a fumare la sua sigaretta ed entro. Ormai sono lanciata.
Facce di oggi mi rimandano subito a quelle di ieri; Luciano, Luisa, Marco, Gianni, Mirko, Giorgio, tutti riconosciuti. Ma la cosa ancora più sorprendente è che anche loro si ricordano di me.
Poi arrivano tutti gli altri e nei brevi metri che mi separano dall’ingresso, se non riconosco subito i loro volti, ne ricordo la camminata o i gesti.
Nella mia testa si completa il quadro che associa le facce di oggi a quelle di ieri.
Tutti identificati con una sola eccezione. Paradossalmente l’unico che non ho riconosciuto è stato colui che stavo proprio aspettando: il mio primo vicino di banco……….
2 commenti:
Tra pochi giorni, invece, sarà un mese...
Speravo che qualcuno te lo chiedesse chi era questo tuo enigmatico primo vicino di banco. E invece non è successo, e allora te lo chiedo io, che nonostante parecchi indizi confesso di non averlo identificato con certezza!
Luciano, è' presto per dirtelo. Spero ancora che colui a cui ho detto quella sera "Ti stavo aspettando" mandi un cenno. Ciao a tutti
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